Noto
Noto è definita la capitale del barocco siciliano e dal 2002 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il comune ricade nella provincia di Siracusa da cui dista 31 chilometri e svetta sulla valle dell’Asinaro. Le vie del suo centro storico sono vere e proprie scenografie a cielo aperto e i colori della pietra dei palazzi, che si affacciano sul corso pedonale principale, cambiano sfumature e colore al mutare della luce, della sua forza e della sua inclinazione.
È piacevole immergersi nei suoi spazi nelle diverse ore della giornate. Nelle piazze, sulle terrazze, sui dislivelli, davanti ai palazzi. A restituire questa atmosfera ineguagliabile è la tenera pietra locale calcarea chiara, color oro con sfumature rosate.
L’architettura è sobria. È un barocco contenuto quello che offre Noto. E che si esprime anche attraverso le forme. Ponete attenzione alle facciate dei palazzi e degli edifici sacri. Ne troverete convesse (Chiesa di San Domenico), concave (Chiesa del Carmine), curvilinee (Torre campanaria del seminario). Raffinate interpretazione architettoniche che ritroviamo anche in una scena del film L’Avventura di Michelangelo Antonioni quando il protagonista guarda la città dal campanile della chiesa di San Carlo al Corso e dice: “Ma guarda che fantasia, che movimento. Si preoccupavano degli effetti scenografici. Che libertà straordinaria”.
Tra i tanti monumenti e palazzi da visitare, citiamo la maestosa Cattedrale di San Nicolò. Nel 1996 subì il crollo della cupola e di due navate. La ricostruzione durò 9 anni e riaprì al culto nel 2007. Il Teatro Tina Di Lorenzo che in molti paragonano alla Scala di Milano, in miniatura. La Porta Reale che apre su Corso Vittorio Emanuele. La Chiesa di Santa Chiara e Convento delle Benedettine. E poi via Nicolaci dove si trova l’omonimo palazzo barocco e che ospita tutti gli anni, a metà maggio, la famosa Infiorata che attira turisti da tutto il mondo
Dista da Ibla 61 km (autostrada A18/E45 e SS194) – 60 minuti