Montalbano Way
È il 1999 quando sulla Rai sbarca la serie televisiva Il Commissario Montalbano. È tratta dai libri del siciliano Andrea Camilleri e interpretata da Luca Zingaretti. Il successo è immediato. E non è solo italiano. Viene trasmessa anche in Argentina, Australia e in altri 18 Paesi. In Italia, nei suoi 25 anni di vita, i 37 episodi hanno registrato 213 repliche e sempre con picchi di ascolti. Ci sono nomi di fantasia come Marinella, la spiaggia di Porto Empedocle, ambientata però a Punta Secca – dove si trova la casa del commissario – o Vigata e Montelusa. Luoghi immaginari che hanno trovato forma dentro tanti comuni e frazioni reali.
È la provincia di Ragusa ad aver offerto il maggior numero di scenografie: Ibla, Scicli, Punta Secca, Ispica, il Castello di Donnafugata, residenza letteraria del boss don Balduccio Sinatra, Fornace di Sampieri, Modica, Vittoria.
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Ibla è stata lo sfondo principale di tanti episodi della serie. Innanzitutto il Duomo di San Giorgio e la piazza del Duomo trasformata nella piazza dell’immaginaria Vigata. E poi il Circolo di Conversazione dove il dottor Pasquano giocava a carte. E la Chiesa di Santa Maria delle Scale e il Giardino Ibleo.
Scicli ha ospitato il Commissariato della serie. È il Palazzo Comunale in via Francesco Mormino Penna. C’è pure la Questura di Montelusa: Palazzo Iacono.
Sampieri ha offerto come ambientazione la Fornace Penna o La Mannara. È qui che il regista ha registrato ritrovamenti di cadaveri e loschi traffici.
Punta Secca è stato uno dei riferimenti più importanti degli episodi di Camilleri. È qui che si trova la Casa di Montalbano con spettacolare vista sulla spiaggia. Nella fiction ha il nome di Marinella. Sempre a Punta Secca il ristorante Enzo a mare dove sono ambientate gustosissime scene.
Modica ha offerto alle riprese la bellezza del Duomo di San Giorgio e la sua imponente scalinata. È qui che Montalbano si attarda spesso e dove va prendere Livia che arriva in corriera.